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Immagine del redattoreLisa De Masi

Luoghi insoliti: le "pietre vive" della “Babele de la Ulmet” (Buzau, Romania)

Aggiornamento: 12 gen 2023


Per chi cerca luoghi insoliti in Romania, la « Babele de la Ulmet » non deluderà le aspettative, soprattutto se visitata fuori stagione o in inverno.


Sono poche le informazioni disponibili su questo sito a dir poco bizzarro, che si erge sulla cresta di una collina persa in mezzo ai campi e fitti boschi del "regno di Luana".



I Trovanti (detti anche “pietre vive” o “massi erratici”) sono rocce calcaree, formatesi in epoca remota da sedimenti fluviali, costituiti da carbonato di calcio e strati di sabbia (arenaria).



A causa della loro tendenza a “crescere”, queste particolari pietre sono state l’oggetto di miti e leggende, non solo in Romania, ma nel mondo intero. L’immaginario collettivo attribuisce loro capacità soprannaturali, come quella di proteggere abitazioni e cimiteri (se ne possono vedere, infatti, davanti alle case della zona di Ulmet e non solo). Si conferiscono loro anche poteri di crescita spontanea o di movimento, tutti fenomeni spiegabili scientificamente.





Di Trovanti ce ne sono dappertutto, in Romania e in altri paesi, ma quelli di Ulmet sono particolari per la loro disposizione e forme, molto diverse tra loro. Ve ne sono alcune chiamate la Balena, le Colonne e altre che lasciano alla fantasia del visitatore il compito di sceglierne un nome.



Per arrivare a Ulmet da Bucarest ci vogliono circa due ore e mezzo in macchina, ma bisogna tener conto delle condizioni meteo, in particolare per percorrere l’ultimo tratto di strada, che è sterrata e piuttosto fangosa, soprattutto in caso di pioggia o neve. Una volta sul posto, ci vogliono circa una decina di minuti a piedi per raggiungere il sito principale e poi altri quindici minuti per arrivare più in alto fino alle cosiddette “Colonne”.



Per i più avventurosi il sentiero continua nella foresta fino alla località di Muscelu Cărămănești.




Il percorso nella foresta è ben indicato, almeno fino all’antico pozzo, ancora in uso, di cui non sono riuscita purtroppo a trovare l’origine e la storia, dopo aver fatto alcune ricerche veloci sul web.





Per gli amanti della fotografia, ogni pietra della “Babele de la Ulmet” offre prospettive interessanti, senza trascurare le atmosfere oniriche in cui ci si può trovare percorrendo il sentiero nella foresta in pieno inverno, avvolti dalla nebbia e circondati da animali selvatici, di cui si avverte la presenza non troppo lontano.



Per un servizio fotografico completo, potete andare sulla pagina del mio sito dedicata ai Trovanti della “Babele de la Ulmet” (https://www.ldmphotography.com/trovanti) oppure sulle pagine “The Sound of Silence” (https://www.ldmphotography.com/the-sound-of-silence) e "Creature" (https://www.ldmphotography.com/creature) per qualche altra fotografia di questo luogo straordinario.




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